Gioia e Speranza nella neve

Gioia e Speranza nella neve

In questi giorni è arrivata la neve, e le nostre galline gioconde non sono per nulla contente. Loro non hanno le scarpe e quando camminano nella neve oltre a sentire il freddo, si spaventano ad ogni passo perchè sentono che cala il terreno sotto le zampe e allora aprono le ali per manetenere l’equilibrio e volano rapidamente verso il tratto senza neve.

Egoisticamente però volevo fotografarle in mezzo alla neve e non so se è una mia impressione ma il loro muso è il loro sguardo è perplesso… da chi gli da sempre cibo e le coccole non si aspettavano un trattamento così.

buca di sabbia per le galline

La buca della sabbia/terra per galline felici

E’ noto che le galline si spulciano scavando una buca e cospargendosi di terra, in questo modo eliminano i parassiti.

Per evitare di avere buche ovunque, la cosa migliore è crearne una apposita e riempirla di sabbia fine, cenere e terra. In questo modo risulta più morbida della terra attorno e le galline la preferiranno rispetto ad altri posti. Di tanto in tanto occorrerà aggiungere altra sabbia e settacciarla perchè conterrà piume, foglie e altro ancora che inevitabilmente si accumuleranno.

Come vedete dalla foto, è un bagno rilassante e rigenerante.

Nido chiuso? Andiamo sul tetto

Nido chiuso? Andiamo sul tetto

La porticina della casetta-nido si è chiusa e quindi Gioia e Speranza non sono potute entrare.

Chissà da quanto tempo stavano cercando di entrare senza trovare la porta e poi sono saltate-volate sul tetto.

Le ho trovate così accovacciate sul tetto della casetta e dopo averle fotografate, ho subito aperto la porta, coccolate un po’ e portate all’interno della casetta.
Povere, chissà quanto si sono disperate perchè hanno trovato chiusa la porta di casa.

Non credo siano passati più di 15-20 minuti e chissà a cosa avranno pensato…

Un’anno è passato…

17 febbraio 2024 – 17 febbraio 2025: è da un anno che Speranza e Gioia ci allietano con la loro presenza e le loro uova. Dodici mesi di esperienza e già si vorrebbero cambiare diverse cose.


Non tutti i mangimi sono uguali

All’inizio credevo che un mangime fosse uguale all’altro ma mi devo ricredere, visto che da quando stiamo dando alle galline un mangime specifico per ovaiole, stiamo raccogliendo due uova ogni mattina (mentre prima solo poche volte in settimana ci stavano due uova). Oltre al mangime specifico abbiamo visto che sono ghiotte di pasta e di fiocchi di avena, di insalata fresca e lombrichi, oltre che di pezzetti di carne e tritato di ossa (avanzi del nostro cibo).
Assieme al mangime uniamo i gusci d’uova tritati finemente (per dare loro un apporto di calcio proprio per fare il guscio), i fiocchi d’avena e ogni tanto avanzi di pan grattato, qualche chicco di riso o qualche altro cereale avanzato.

I due mangimi specifici per ovaiole sono questi:

L’altezza del recinto/pollaio.

Se dovete costruire o acquistare un pollaio, fidatevi e fatelo più alto della vostra altezza. Noi l’abbiamo fatto basso perchè pensavamo “tanto ci pieghiamo” ma così abbiamo guadagnato qualche bernoccolo di troppo, tant’è che appena il tempo sarà migliore procederemo a costruirne uno più alto. Per noi l’altezza dovrebbe essere da un minimo di 1,80 in su, ma quelli in commercio nei vari siti internet specializzati e non, sembra che siano tutti bassi (inferiori ad 1,65 m).

Il recinto mobile su ruote

Siamo passati da due a quattro ruote, usando delle ruote che già avevamo. Considerato che il prato non è liscio come l’asfalto ed il cemento mi sento di cosigliare di prendere delle ruote più grandi possibili in modo che sia più agevole spostare il recito. All’inizio abbiamo cercato di fare il recinto in modo che non passassero altri animali, ma ora invece abbiamo visto che conviene fare in modo che sia il nido e il luogo dove vanno a dormire che sia inaccessibile rispetto all’intero recinto.

Libertà

All’inizio liberavamo le galline solo quando potevamo vederle. Ora apriamo il recinto alle 8 del mattino e lo chiudiamo appena fa buio (alle 17.30-18.00 in questo periodo dell’anno) e troviamo le galline sono già nella casetta accovacciate pronte per dormire. Quando piove forte durante il giorno vanno automaticamente al riparo dalla pioggia e appena smette escono a cercare qualche lombrico che proprio grazie all’acqua esce dal terreno.

Come scegliere le galline

Non lo sapevamo, ma l’età delle galline la si vede dalla cresta. Quando le abbiamo prese avevano probabilmente due mesi (praticamente senza cresta) visto che ci sono voluti altri due mesi perchè facessero il primo uovo. se le prendevamo più “vecchie” probabilmente facevano le uova prima, ma tuttosommato è stato anche bello attendere con trepidazione e gioire per il primo uovo piuttosto che averlo già dal primo giorno.

Gioia con la cresta di un anno.

La neve e le galline

La neve e le galline

Alle galline piace la neve?
Speranza e Gioia non hanno ancora imparato a sciare e pertanto la neve per loro (ma anche per me che scrivo questo blog) è una scocciatura.

Questa mattina appena aperto il recinto hanno fatto qualche passo titubanti sulla neve

Primi passi sulla neve del 2025

Gioia vede un tratto senza neve e Speranza la segue

Nel frattempo tolgo un po’ di neve attorno al recinto ma non sembrano per nulla convinte oggi a rimanere all’aperto.

“Brr che freddo, meglio rientrare al caldo” – questo devono aver pensato qualche minuto dopo nonostante il caldo piumino che hanno attorno.

Ancora un mese e mezzo e ritorna la primavera.

Preparativi per l’inverno

Siamo ancora in autunno ma occorre preparare il riparo per l’inverno.

La gabbia al piano terra ha i quattro lati tutti in rete metallica, non sembra adatta per ospitare le galline in inverno quando la temperatura esterna va di qualche grado sottozero., anche se loro hanno un caldo e soffice piumino che le copre tutto l’anno e le fa soffrire il caldo in estate.

La cosa più pratica e semplice che mi è venuta in mente è quella di coprire le reti metalliche con un pannello di compensato, in modo da creare un riparo dall’aria e coibentare l’ambiente interno. L’obiettivo è quello di riuscire a mantenere la temperatura interna un po’ più alta di quella esterna e raggiungere i 5°C che è la temperatura minima per il benessere delle galline. Loro di solito dormono una a fianco all’altra al piano superiore che è già più riparato, pertanto chiudendo anche la parte inferiore si dovrebbe arrivare al risultato desiderato.

Inoltre quando questo inverno le temperature si abbasseranno, coprirò con dei nylon il recinto esterno in modo da creare un’ulteriore barriera contro il freddo.

Loro dovrebbero essere già abituate alle temperature rigide visto che è da febbraio dello scorso anno che vivono all’aperto con noi. Lo scorso anno coprivo la gabbia durante la notte con un telo ma le temperature erano già quelle di fine inverno, mentre quest’anno dormiranno all’aperto nei mesi di dicembre e gennaio che sono i più freddi.

Vedremo come si presenta l’inverno e se proprio è un inverno molto rigido vedremo di farle dormire in cantina.

Il recinto mobile coperto per le galline

All’inizio sembrava un’ottima idea e molto pratica quella di combinare come si voleva le quattro pareti separate per delimitare il recinto e la rete metallica da posizionare sopra quale protezione da eventuali rapaci. Poi nei giorni di pioggia si posizionava un telo sopra in modo da riparare le galline.

Ma anche in questo caso è l’esperienza che insegna. La stabilità del manufatto non era per nulla garantita, e in caso di pioggia i problemi si accentuavano in quanto l’acqua si radunava al centro e cadeva in testa alle due povere galline che si trovavano quasi sempre bagnate e qualche volta hanno rischiato di trovarsi con un bernoccolo in testa in quanto per il troppo peso cedeva tutto.

Inizialmente si sono unite le quattro pareti con delle cerniere, ma rimaneva sempre il problema del tetto che non era per nulla funzionale.

La soluzione finale è stata quella di unire le pareti ad angolo retto (tranne una che funge da porta) e dotare il recinto di un tetto più solido e stabile fatto di vetroplastica con una buona pendenza così che anche la neve di quest’inverno possa scivolare.

Un paio di ruote dovrebbero poi dare la possibilità di continuare a spostarla a piacimento.